Dialogo nel buio: un'esperienza al buio a palazzo Italia

Pubblicato il 12 Settembre 2015

Dialogo nel buio: un'esperienza al buio a palazzo Italia

All'interno di palazzo Italia c'è uno spazio espositivo molto particolare e curato dall'Istituto dei ciechi di Milano (via vivaio): si tratta di un breve percorso di 15 minuti che si chiama "dialogo nel buio". Il percorso può essere fatto da circa 10 persone per volta, dura 15 minuti di spiegazione più  15 minuti di visita, è aperto tutti giorni dalle 11 alle 17. Visto il numero ridotto di persone che compongono ogni gruppo, è facile trovare coda, nel mio caso ad esempio ho aspettato 40 minuti circa prima di iniziare il percorso. Però vi assicuro che è davvero ne vale la pena, proseguendo nella lettura capirete anche il perché.

Nella prima parte si viene portati in una stanza dove una una persona ipovedente, che fa parte dell'Istituto, spiega come dovrà essere affrontata l'esperienza di una stanza completamente al buio. Quindi ci ha spiegato che il percorso sarebbe durato 15 minuti  e che saremmo stati divisi in due piccoli gruppi da cinque-sei persone ognuno con la sua guida che ci avrebbe portato al suo interno. In questa esperienza è molto importante che la guida conosca esattamente i nomi di tutte le persone che fanno parte del gruppo, perché in caso di paura dell'esperienza è possibile interrompere il percorso in qualunque momento semplicemente chiedendo alla guida di farci uscire. Uno degli scopi della visita ci hanno spiegato era dimenticare il senso della vista e provare ad a combinare gli altri quattro sensi: olfatto, udito, tatto, gusto (questo non l'ho usato però).

La guida cerca anche di conoscere le persone con cui sta per affrontare il percorso, nel mio caso c'erano anche due bambini di cui uno piccolo che aveva cinque anni, è stato istruttivo vedere anche la sua reazione mentre si rapportava a una persona ipovedente, realtà con cui non aveva mai avuto a che vedere. La signora gli faceva delle domande e lui timidamente rispondeva annuendo, perché all'inizio non aveva capito che questa persona non era in grado di vedere i sui movimenti. Anche questo momento, nonostante non facesse parte della vera propria esperienza, secondo me è stato istruttivo: è un altro modo per diventare sensibili nei confronti di una realtà a cui molti di noi non sono abituati, io in prima persona. In ogni caso lo scopo dell'esperienza non è diventare ciechi per 15 minuti, ma semplicemente quello di sensibilizzare sulla realtà a cui non siamo abituati, sul fatto di non dare per scontato cose che per noi lo sono come ad esempio la distinzione dei colori, concetto che per chi è cieco dalla nascita o ipovedente è praticamente impossibile da spiegare.

Se vi ho incuriosito e volete effettuare questo percorso al buio vi consiglio di non leggere oltre perché potresti rovinarvi la sorpresa; se invece siete curiosi di sapere cosa ho trovato nella stanza al buio proseguite pure nella lettura.

Come dicevo siamo entrati nella stanza con la nostra guida, nel nostro caso eravamo in sei persone. Confesso che la sensazione iniziale è stata di paura, ero comunque in un ambiente completamente scuro senza alcun punto di riferimento. Seguendo i consigli della guida abbiamo cominciato a mettere le mani avanti a noi e toccare gli oggetti che incontravamo sul nostro percorso. È bastato toccare il primo oggetto e annusarlo per capire che si trattava di un limone, continuando a toccare ho capito che i limoni erano disposti in una cesta sopra un baco, e vicino era disposta altra frutta: pomodori, meloni, spagnolette.... eravamo in un mercato.

Quando sono entrata ero un po' spaventata, come dicevo, e mi sono concentrata solo sul senso del tatto, quindi la mia attenzione era stata focalizzata inizialmente solo sul limone, solo in un momento successivo mi sono accorta che in realtà c'era molto rumore intorno a noi: traffico, rumore di gente che passava, chiacchiere urla di persone e così via... L'esperienza riproduceva un mercato, così come lo percepisce chi non al dono della vista!

Il fatto è che non siamo abituati a camminare utilizzando come senso quello dell'udito o quello del tatto, quindi non riuscivo a calcolare le distanze, avevo paura di andare a sbattere contro oggetti che non potevo vedere (perchè il problema è che ci ostiniamo a cercare di utilizzare la vista), e mi sono resa conto che per un ipovedente muoversi ogni giorno può essere davvero un'avventura, quanto meno per una persona come me che non è abituata a questa realtà.

In questo caso l'esperienza è durata solo 15 minuti, mentre se andate in via vivaio all'Istituto dei ciechi potrete vivere un'esperienza più lunga e complessa, questo era solo un assaggio che mi ha fatto venire molta voglia di effettuare il percorso al buio direttamente all'istituto.

Scritto da macosanepensi

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